Le Feste Religiose
A "Matri Annunziata"
Il 25 Marzo è per eccellenza la festa liturgica che richiama la dedicazione della nostra Parrocchia alla Annunciazione. La “festa della matri annunziata” richiama ad Ispica la devozione di ogni fedele che vuole la tradizione la recita di un rosario particolare costruito grano per grano durante l’anno con la recita giornaliera del Rosario e la celebrazione della solennità dell’annuncio del concepimento verginale e della nascita di Gesù che viene fatto a sua madre Maria (per il Vangelo secondo Luca) dall’arcangelo Gabriele.
La partecipata messa mattutina e vespertina, Il Santissimo Sacramento esposto per l’intera giornata, l’odore d’incenso che invade le navate e la preghiera individuale, continua e costante della coroncina, rendono questo giorno unico per la comunità parrocchiale e vicariale.
La Basilica dell’Annunziata custodisce un bellissimo quadro “ra Matri Annunziata” nell’altare maggiore, attribuito a Vito d’Anna. Nessuno, soffermandosi a contemplare il dipinto dell’altare maggiore, non può non restare affascinato dalla bellezza del viso di Maria. “Quantu è beddu u vuostru visu” sta proprio al centro della preghiera in dialetto siciliano rivolta alla Vergine.
Così, colei o colui che volesse fare un atto di affidamento alla Vergine Annunziata si impegna, procurandosi un cordoncino o un semplice laccio, a fare un nodo al giorno recitando la preghiera: “O Matri Annunziata, vui siti a mia avvucata, quantu è beddu u vuostru visu, quannu muoru purtatimi ‘npararisu”.
Festa San Giovanni Bosco
La festa liturgica e i festeggiamenti esterni in onore di San Giovanni Bosco si svolgono a cavallo del 31 gennaio nella Basilica SS. Annunziata. Lascito ed ereditá dei padri Salesiani che hanno operato in Parrocchia negli anni 50 del secolo scorso, ha acquistato sempre più credito tra i fedeli, per il tratto giovanile dei festeggiamenti e per il carisma che il Santo dei Giovani infonde alle nuove generazioni.
La festa è particolarmente sentita dai giovani della parrocchia e interamente coordinata dall’Associazione che ne porta il nome e dall’intera comunitá parrocchiale. I festeggiamenti riguardano momenti celebrativi e liturgici, ma attenzionano anche eventi ludico – ricreativi volti ai più giovani della comunità e del paese. Questi iniziano nel segno della carità, preceduti nella domenica precedente dalla “raccolta alimentare”. In quella giornata giovani, adulti e bambini girano per le vie della città per la raccolta di generi di prima necesità da donare ai bisognosi.
Settimana Santa
Le celebrazioni della Settimana Santa ispicese hanno inizio con l’ultimo venerdì di Quaresima “U venniri ra‘ Santa Cascia”, seguono la Domenica delle Palme, i giorni cruciali del giovedì, del venerdì e culminano con la domenica di Pasqua. La Settimana Santa ispicese è preceduta dalle affollatissime funzioni quaresimali dei “Venerdì – detti – di Marzo”, da una Via Crucis vivente con Deposizione sia nella chiesa della SS. Annunziata che a Santa Maria Maggiore e dalle funzioni e processioni della Domenica delle Palme, nonché dal gran lavorio di Confraternite ed Associazioni in vista delle celebrazioni cruciali del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della Pasqua.
Il popolo ispicese, ancora oggi, con le confraternite dei “Cavari” e dei “Nunziatari”, rivive la “Settimana Santa”, fa suoi e compie gesti e usanze risalenti a secoli passati. Un lascito grato appartenente alla fede e all’ardore religioso degli avi che si tramanda da padre in figlio.
Nell’ultimo venerdì di Quaresima nella basilica della SS. Annunziata si svolge la processione della cosiddetta “Santa Cascia”, un’urna reliquiaria in argento del XVIII sec., di pregevole fattura, che contiene la Santa Spina (secondo la credenza si tratta di un frammento della corona di spine di Gesù).
Dopo la processione una suggestiva drammatizzazione dialogata della Passione di Cristo curata dall’Associazione Don Bosco devoti e portatori del SS Cristo con la croce, anima Corso Garibaldi e piazza SS. Annunziata. Al termine segue la deposizione del Cristo morto e il rientro in Basilica del catafalco con San Giovanni e l’Addolorata. Momento molto atteso è quando i portatori del SS. Cristo con la croce intonano il canto tradizionale del Popule Meus mentre il sacerdote colloca la Santa Spina ai piedi del simulacro del SS. Cristo.
Per tutta la Settimana Santa si assiste ad una serie di riti ed appuntamenti, quali quelli caratteristici la Basilica di S. Maria Maggiore che hanno il culmine nel Giovedì Santo e la processione del SS. Cristo alla colonna.
Alle prime luci dell’alba del Venerdì Santo ci si raduna davanti alla Basilica della SS. Annunziata (ore 6.30), segue l’apertura delle porte, uno dei momenti più emozionanti in cui avvolti da una nube di incenso si raggiunge l’altare del Santissimo Cristo con la Croce per venerarlo, per ringraziarlo e affidargli sofferenze e preghiere.
Nella mattina del Venerdì Santo, momento centrale della Settimana Santa “nunziatara”, i devoti e i portatori si radunano tutti in Basilica per la “Scinnuta” del Cristo alla Croce. Posizionati con la vara sotto l’altare del Cristo attendono il prete, che, rivolgendosi a tutti i fedeli bussa per tre volte alla porta della nicchia e, con un colpo di scena svela il simulacro.
La cosiddetta “Caduta delle porte”(ore 11.00) è vissuta con intensità e fermento, lo sguardo dei fedeli si proietta nell’immediatezza al bellissimo sofferente e insanguinato volto di Gesù Cristo, un volto molto espressivo dagli occhi pietosi e dalla bocca socchiusa per l’affanno e la fatica. La marcia funebre del Cristo con la Croce intanto accompagna il momento emozionante della “Scinnuta” e tutti si avviano al ringraziamento baciando i piedi del Cristo. Le mantelline blu e i bambinelli di cera vestiti di azzurro contraddistinguono il colore della Arciconfraternita e della Basilica di riferimento.
Dopo la Celebrazione in Passione Domini, alle 18.00 segue l’uscita del Cristo con la Croce. Caratteristica di questo momento è la Cavalleria Romana, che ha la sua origine nel lontano 1723, quando l’attuale Simulacro del Cristo venne portato in Basilica in solennissima veste. I soldati a cavallo con tutta la loro eleganza attendono l’uscita del simulacro del Cristo con la Croce sfilando per la via del C.so Garibaldi e la piazza antistante la Basilica. Il Cristo con la Croce procede per le vie della città accompagnato dalle confraternite delle altre chiese e dalla banda musicale che con la sue note diffondono una suggestiva sensazione di lutto.
Molto intenso è il momento della processione che si svolge in via delle Regioni, qui le luci vengono spente e la gente attende il Cristo con la Croce per rendergli omaggio con fiori e una scenografica fiaccolata. La preghiera, la musica di sottofondo, le torce, irrompono in quel silenzio che dura per tutta la via e spezzato d’improvviso dal grido dei portatori “e picciuotti…Cruci”.
“U ncuontru” è la tappa successiva. L’incontro tra la Madonna Addolorata e il Cristo con la Croce è uno dei momenti più attesi, la Madonna Addolorata portata a spalla dai “cavari” s’inchina per tre volte ai piedi del Cristo e lo accompagna in processione nel suo percorso fino alla basilica di Santa Maria Maggiore. Il silenzio e la preghiera sono protagonisti del momento, gli sguardi sono proiettati ai volti del Cristo e della Madre sofferente.
Prima del rientro del simulacro dentro la Basilica SS. Annunziata non perdetevi il tratto in cui il Cristo con la Croce scendendo per la parte iniziale della strada “barriera” si fermerà in posizione frontale alla Santa Croce lignea, conficcata nell’area interna dell’Antica Chiesa della SS. Annunziata del Fortilitium. Quella croce avvolta in parte da un lenzuolo bianco andrà quasi a rispecchiarsi con la Croce portata sulle spalle da Gesù Cristo, evocando l’intensa passione del Cristo sofferente prossimo alla morte. Questo momento sarà coronato dai cosiddetti “colpi di salice” (fuochi scintillanti poco rumorosi). A seguire il rientro e i tradizionali giri del Cristo con la Croce lungo le navate. I portatori sotto la vara invocano un tradizionale canto fino all’ ultimo saluto “e picciotti… Cruci”.
La Domenica di Pasqua, il Cristo Risorto (”’U Risuscitatu”) della Basilica SS. Annunziata conclude i festeggiamenti della Settimana Santa.
Segue l’emozionante “ ‘Ncuontru”, in cui il Cristo Risorto uscendo dalla Basilica della SS. Annunziata percorrerà correndo la via, gremita di gente, per abbracciare la madre Maria Addolorata, il cui simulacro esce dalla Chiesa Madre San Bartolomeo.
Gli spari di moschetterie, il volo di colombe, lil ancio di biglietti di auguri e il grido dei nunziatari “….Eppicciuotti Viva lu Patri , viva lu Patri..” (viva il Cristo) accompagnati dalla banda musicale annuncia e celebra festosamente la Pasqua.
In serata il Cristo Risorto riprende la processione per le vie storiche della città, accompagnata dalla banda musicale e una folla di fedeli che lo segue con gioia. Segue successivamente l’ultima fase della festa con il rientro del Cristo Risorto in Basilica.
Archivio Video – Settimana Santa Basilica SS. Annunziata – Ispica